Cosa possono fare gli insegnanti per aiutare ad elaborare il lutto

Cosa possono fare gli insegnanti per aiutare ad elaborare il lutto

In primo luogo, i docenti devono essere sicuri di avere le informazioni corrette relative alle circostanze della morte. Un colloquio con i familiari che si occupano del bambino o del ragazzo, in alcuni casi una visita a casa, una lettera a nome della scuola con un nominativo e un telefono di riferimento, o una telefonata, possono essere modi utili, non solo per esprimere le condoglianze e per accordarsi, ad esempio, sulla partecipazione al funerale, ma anche per essere sicuri di non contrastare i desideri della famiglia o dell’alunno. Inoltre, un contatto con qualcuno dei familiari è utile sia per capire come il bambino o il ragazzo stia reagendo, sia per offrire un supporto ai genitori. Se a scuola la notizia della morte del familiare è stata già comunicata, è importante che l’allievo sia informato di cosa è stato detto alle sue maestre e ai suoi compagni.

È impossibile sapere se dopo la morte del familiare, l’alunno vorrà tornare subito a scuola, o invece, cercherà di allontanare il più possibile quel momento. Alcuni desiderano rientrare al più presto per riprendersi almeno una parte della vita di prima, altri invece avranno il timore di affrontare le domande e gli sguardi dei compagni e degli insegnanti. Certamente, prima che l’alunno torni a scuola ed entri in classe, sarebbe opportuno decidere con i familiari e con l’allievo stesso il giorno e le modalità del rientro e chiedere se e come la classe deve essere informata. A volte è lo stesso studente che vuole spiegare ai compagni cosa è successo e affrontare le loro domande. Altre volte invece l’alunno preferisce che sia l’insegnante a dare alla classe la notizia, oppure che non sia data alcuna informazione.

Un confronto tra insegnanti e genitori con il bambino/ragazzo, in cui concordare quanto vorrà comunicare in classe, può aiutare ad allentare l’ansia del rientro e a riconoscere quanto desidera o meno condividere con i compagni.

In caso di assenza prolungata, se si è concordato con l’alunno e la famiglia di informare la classe nel periodo in cui è ancora assente da scuola, gli insegnanti possono incoraggiare i compagni a scrivere lettere, biglietti, messaggi o a telefonare per fare sapere che lo pensano, che lo vogliono incontrare e che a scuola lo stanno aspettando. Tutte queste iniziative possono rendere il rientro più naturale. È anche importante informare il compagno in lutto di quello che sta succedendo a scuola, facendo riferimento non solo alle varie materie, agli insegnanti, ai compagni stessi, ma anche a piccoli episodi che lo rendano partecipe della vita della classe.

Spesso gli allievi che hanno perso un familiare significativo hanno bisogno di tempo prima di poter riaffrontare i normali impegni scolastici. È bene ricordare che per loro tutto è cambiato, stravolto ed è probabile che al ritorno a scuola possano:

  • essere meno concentrati sul lavoro che si sta svolgendo
  • essere stanchi e facilmente irritabili
  • essere più sensibili e reattivi ai commenti altrui
  • essere così concentrati su se stessi e sulle proprie emozioni da ignorare i sentimenti altrui
  • avere rabbia e frustrazione represse per la morte del familiare

Pazienza, attenzione, affetto, comprensione e ascolto sono più che mai necessari

Come per gli adulti, anche per bambini e ragazzi, il percorso del lutto è soggettivo: ognuno lo affronta in modo differente. La reazione dipende dall’intensità e qualità del legame che avevano con la persona morta, dalla loro età, dalla loro fase evolutiva, dal modo in cui la morte è avvenuta, dalla rete di sostegno familiare, amicale, scolastico e da molti altri fattori tra cui, banalmente, il carattere del ragazzo stesso. C’è da aspettarsi una grande variabilità nel comportamento dell’allievo: può arrivare un giorno a scuola e dare l’impressione di essere tranquillo e calmo e un altro giorno, anche senza nessuna ragione specifica, può reagire in modo completamente diverso e sembrare irriconoscibile. Molte volte i bambini e i ragazzi possono avere difficoltà a verbalizzare i loro sentimenti, si rinchiudono in sé stessi o diventano aggressivi per controbilanciare il senso di insicurezza e impotenza che stanno sperimentando.

È importante che i docenti accolgano le emozioni degli allievi e trasmettano all’allievo la loro disponibilità a condividere con lui la sua esperienza e possano anche coinvolgere i compagni nell’offrire occasioni di vicinanza.

Bisognerebbe evitare di usare le solite frasi, come ad esempio “sei un ragazzo così forte”, “cerca di reagire e di non pesare sui tuoi familiari”, perché potrebbero essere interpretate come una mancanza di riconoscimento e di accoglienza, come un’esortazione a non condividere i suoi sentimenti e la sua sofferenza.

È meglio cercare di comprendere quali sono le reazioni dell’allievo e cosa realmente prova, anziché attribuirgli emozioni che si pensa possa sperimentare. È bene ricordarsi che anche altri compagni di classe possono aver già affrontato la morte di un familiare e che quindi saranno più sensibili e partecipi al dolore del compagno. Altri ancora potrebbero identificarsi con lui e temere che quanto è accaduto a lui possa accadere anche a loro.

I bambini e i ragazzi in lutto possono mostrare comportamenti differenti a scuola e fuori. Per questo è importante che gli insegnanti mantengano un contatto con i familiari, dandosi reciprocamente informazioni su come vedono il bambino ragazzo/a e su eventuali difficoltà.

Questo scambio e legame può essere un valido e rassicurante sostegno per la famiglia, per l’allievo e per i docenti stessi.

Quando muore un membro della comunità scolastica (un alunno, un insegnante, un operatore) è consigliabile che la classe, meglio ancora la scuola nel suo complesso, organizzi un evento nel quale essere insieme come comunità, allargando al massimo la partecipazione. Questo rito laico e comunitario offre l’occasione di parlare della vita di chi è morto e di ricordarlo e può essere un momento di vicinanza e condivisione.

È importante che questo evento sia ben organizzato, valutando le diverse proposte dei docenti e degli allievi sempre in accordo con i familiari. A seconda delle circostanze, si può accendere una candela speciale dedicata alla persona scomparsa, cantare le sue canzoni preferite, recitare delle poesie, o altri testi, che la persona amava, preparare un tabellone con immagini e fotografie cui tutti possono contribuire. È importante poi aver pensato a come terminare la piccola cerimonia rafforzando il messaggio che la vita va avanti, seppure gravata da questo dolore. Si potrebbe, ad esempio, piantare insieme dei bulbi o una piccola pianta in uno spazio comune, raccogliere da ognuno un messaggio personale di saluto alla persona, far volare via dei palloncini con dei messaggi. È bene che alla fine di questo momento gli studenti abbiano del tempo libero per stare insieme e, una volta rientrati in classe, possano, se vogliono, parlare di ciò che si è fatto, raccogliendo le loro emozioni.

Il crescente multiculturalismo della nostra società richiede attenzione e rispetto per le diverse tradizioni religiose rappresentate nelle classi e nella scuola. Ogni religione, ogni fede ha concezioni, riti e tradizioni specifiche tanto più per quello che riguarda la morte ed i riti che la circondano. È opportuno che l’insegnante si informi, anche attraverso un contatto con la famiglia, sulla tradizione culturale dalla quale l’allievo proviene. Le discussioni che nascono nel contesto della classe sui temi della morte, del ciclo della vita, del dopo-morte saranno rispettose del punto di vista di chi è cresciuto in un contesto sia religioso che laico.